L'anno nuovo arriva con una notizia da parte di Google che fa intendere già da che parte tira il vento. Si tratta infatti di una decisione inerente la sicurezza e l'affidabilità di un sito che il motore di ricerca ha deciso di far diventare un elemento significativo proprio a vantaggio dei navigatori del web. Da Gennaio 2017 infatti, rendere il proprio sito affidabile installando il certificato SSL diventerà fattore di ranking per scalare le classifiche e non essere penalizzati da Google.
In realtà, non è neanche una mossa a sorpresa, poichè già da qualche mese Google aveva cominciato ad "avvantaggiare" tra i risultati di ricerca, i siti che avevano convertito il loro precedente protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol) in
WordPress è diventato in pochi anni il CMS di riferimento per lo sviluppo di siti web dinamici, al punto che ormai possiede la fetta di mercato più grande rispetto a concorrenti tipo Joomla e Drupal. Essendo divenuto così importante, va da se che è diventato anche il bersaglio preferito di molti attacchi informatici, pertanto questo articolo esplorerà i primi passi indispensabili, ed oserei dire anche obbligatori, per mettere in sicurezza WordPress quando si realizza un sito web.
Con i tempi che corrono la sicurezza su internet è diventato un vero e proprio lavoro, e conoscere almeno le basi della sicurezza è un po' come conoscere il "Padre nostro" per un cristiano (e su questo purtroppo non sono un esperto), e se si vuole avere un sito funzionale ed evitare possibili attacchi o tentativi di intrusione, una conoscenza di base è d'obbligo. Iniziamo quindi con l'elenco dei consigli per mettere in sicurezza un sito WordPress
Tutti conosciamo WeTransfer, servizio online di trasferimento dei file tra computer che nacque per sfidare il dominio di Dropbox. Il servizio era ed è tutt'ora ottimo, se non fosse per il fatto che la sua versione gratuita offre un massimo di 2 Gb di upload che, con i tempi che avanzano, per qualcuno può diventare una grossa limitazione. Come società però WeTransfer non sembra essersi posta tale problema ed ha mantenuto la sua politica senza ampliare tale offerta.
Ora però è arrivato un nuovo concorrente che sembra voler spodestare la notorietà di WeTransfer giocando proprio sull'aspetto dell'offerta free. Il nuovo
Il detto "Nella vita gli esami non finiscono mai" è vero, ma ancor più vero è il fatto che oggi è indispensabile continuare a studiare per mantenersi sempre aggiornati sul proprio lavoro e cercare sempre di documentarsi, non soltanto sulle novità del settore, anche nel suo ABC. Chi infatti si sente "arrivato", ha già fatto il primo grosso errore, col rischio di essere raggiunto da qualche concorrente che aveva già il fiato sul collo. Insomma, uno dei trucchi per restare sempre a galla nel proprio business è la curiosità del sapere, sempre.
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L'unica cosa che possiamo fare con il web è corrergli dietro, ed anche se sappiamo già che si tratterà di una rincorsa senza una fine, oggi rientrare negli standard del web è l'unico modo che abbiamo per far si che il nostro sito sia presente nei motori di ricerca come Google e soprattutto, cosa ancor più importante, non venga penalizzato.
Già, perchè come ho scritto tempo fa sulla decisione di Google di posizionare al primo indice quello mobile, oggi se desideri che il sito della tua attività non venga escluso o declassato dalle ricerche, sei obbligato ad avere un sito web ottimizzato per il mobile perchè
In questo articolo vedremo come indicizzare un sito su Google, nello specifico, tratteremo tutti i primi step che devono essere eseguiti affinchè Google "legga" il sito ed inizi ad indicizzarlo sul motore di ricerca. Si tratta quindi di una guida per coloro che hanno messo online il loro sito da poco ed ancora lo stanno cercando tra i risultati di Google, ricerca che, purtroppo per loro, non è detto che vada a buon fine perchè Google richiede inizialmente una serie di operazioni affinchè possa aggiungerlo in elenco.
Senza l'indicizzazione infatti, Google non potrà mai mostrare i vostri contenuti nei suoi risultati di ricerca per parole.
Iniziamo dall'acronimo, CRM significa Customer Relationship Manager, ovvero Gestione delle Relazioni con i Clienti. Nel settore informatico viene generalmente identificato come un software aziendale che si occupa della fidelizzazione dei clienti stessi e che tendenzialmente viene acquistato a parte e gestito dall staff interno dell'azienda. Ora la domanda è
La notizia è fresca di pochi giorni ed arriva direttamente dai piani alti di casa Google, che ha annunciato il suo passaggio verso il Mobile First Index, ciò significa in maniera molto netta, che da questo momento il noto motore di ricerca, nell'analisi dei due dfferenti indici, ossia tra quello desktop e quello mobile, renderà principale quest'ultimo a svantaggio del primo.
Questo avviene per due semplici motivi che col tempo sono diventati conseguenti fra loro, il primo è che